UN SALTO NELLA STORIA
La lunga storia delle Misericordie inizia in Toscana. Fu proprio a Firenze, infatti, che nel 1244 venne fondata la prima Confraternita (Compagnia di Santa Maria della Misericordia). In seguito questa tipologia di associazioni, sorte sovente in concomitanza di epidemie, carestie, calamità naturali (ma anche a sostegno contro il diffondersi delle eresie con lo scopo di richiamare gli uomini verso la verità del Vangelo) iniziò ad espandersi su tutto il territorio “nazionale”. All’inizio del XVII secolo, a seguito dei molteplici mutamenti dovuti al riassetto interno alla Chiesa cattolica dopo il Concilio di Trento e ad una rinnovata spiritualità…
LE FINALITÀ DELLA CONFRATERNITA
Come tutte le altre confraternite presenti sul territorio nazionale anche la Misericordia di Empoli pone alla base del proprio modus operandi il “farsi prossimo” agli altri con gratuità, disinteresse e condivisione di sentimenti, traendo forza dalla propria missione (Matteo XXV,vv.34-40), ponendosi come obiettivo sia l’attuazione delle sette opere di Misericordia sia il costituire un punto di riferimento e di accoglienza non solo per chi si trova nelle difficoltà ma anche per tutti coloro che desiderano mettersi a servizio del prossimo.
I CONFRATELLI
I confratelli costituiscono il corpo centrale dell’Arciconfraternita e fin dalla compilazione della domanda di iscrizione dovrà essere chiaro all’aspirante confratello che l’appartenenza ad una confraternita comporta doveri ben precisi per tutta la durata della vita associativa (vedi STATUTO dell’Associazione) coinvolgendo in primis condotta morale e civile all’interno ed all’esterno dell’associazione, la collaborazione e la partecipazione alle iniziative. L’attività di sorveglianza sui servizi e sulle altre opere della Confraternita è svolta dai Capi di Guardia che sono riuniti in un collegio e la cui attività è basata su un regolamento (vedi regolamento). I confratelli si suddividono in Fratelli Giornanti e Aspiranti, sono i fratelli attivi (Volontari) dell’Associazione che svolgono i servizi e le attività della confraternita.
IL RITO DELLA VESTIZIONE
Si accede al rito della vestizione dopo un periodo di formazione, momento questo che rappresenta il cardine dell’Associazione e che si sviluppa sia seguendo i percorsi tecnici previsti, attraverso corsi specifici in base ai settori di intervento, sia curando l’arricchimento spirituale con l’aiuto del Correttore e del “padrino” o “madrina” volti all’approfondimento dei principi evangelici che stanno alla base della vita associativa della confraternita.
LA VESTE NERA
La veste storica è totalmente nera ed è composta dalla Cappa, una specie di tunica lunga fino ai piedi; dalla “Buffa” ovvero un cappuccio che lascia scoperti solo gli occhi, dal cordiglio e cioè un cordone intrecciato annodato sui fianchi quale simbolo della povertà dell’uomo davanti a Dio dal quale pende il Rosario. Essa viene indossata solo durante le celebrazioni solenni o commemorazioni particolari (ad Empoli durante la festa della Madonna della Cintola, protettrice della Misericordia, durante la Via Crucis del Venerdì Santo, la processione del Corpus Domini e la Commemorazione dei Defunti ).