“Il futuro è nelle mani dei bambini. Che ogni bambino affamato sia nutrito, ogni bambino malato sia curato, ad ogni orfano, bambino di strada o ai margini della società sia data protezione e supporto”
Forse a molti il nome di Eglantyne Jebb non dice molto ma, di sicuro, lo stesso non accade se si nomina la sua ‘creatura’ nata nel 1919, esattamente cento anni fa. La donna inglese è infatti la fondatrice di ‘Save the Children’, l’associazione che si occupa in tutto il mondo della tutela dei diritti dei più piccoli. L’attivista d’oltremanica fu in grado di anticipare il concetto, rivoluzionario per l’epoca, che anche i bambini fossero titolari di diritti e, su questa base, costruì un’opera audace nelle sue rivendicazioni nei confronti delle istituzioni e anticonformista nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nelle prime forme di raccolta fondi. La molla che fece scattare dentro questa donna, nata a Londra nell’agosto del 1876, la voglia di fare qualcosa di concreto per i bambini fu uno dei più grandi drammi del 20° secolo, la prima guerra mondiale. Eglantyine Jebb, infatti, dopo gli studi ad Oxford, visse in prima persona la tragedia della guerra essendo stata al fronte come dama volontaria della Croce Rossa. Durante il periodo bellico fu segnata dalle sofferenze inflitte dalla guerra ai bambini e decise che era necessario affermare alcuni loro diritti fondamentali. Fu così che, il 19 maggio del 1919 a Londra, fondò insieme alla sorella Dorothy l’organizzazione Save the Children per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Pochi anni dopo, nel 1923, questi diritti vennero fissati in una Carta adottata dalla Lega delle Nazioni e, successivamente, dalle Nazioni Unite.
“Da 100 anni lottiamo per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro a ogni costo”, leggiamo sul sito ufficiale dell’Associazione. Da quel lontano 1919 di strada ne è stata fatta tanta al punto che questa Ong opera oggi in 125 paesi con una rete di 28 organizzazioni nazionali (quella italiana è nata nel 1998) e una struttura internazionale operante nei seguenti ambiti: educazione, salute, risposta alle emergenze, protezione dall’abuso e sfruttamento, contrasto alla povertà e sicurezza alimentare, rafforzamento dei sistemi di tutela dei diritti e partecipazione dei minori. Save the Children é strutturata gerarchicamente e, cosa più importante, ha portato a termine nel corso degli anni interventi diretti ‘sul campo’ oltre ad importanti campagne a tutela dei minori. Ricordiamo fra le altre quelle nella ex Yugoslavia del 1993, in Ruanda nel 1994 per il ricongiungimento familiare di 60 mila minori separati dai propri genitori a causa del genocidio; in Darfur nel 2003 nel conflitto che causò ben 400mila morti, in occasione dello tsunami che nel 2004 colpì il Sud-est asiatico, nel 2008 in Birmania dopo il passaggio di un ciclone, ad Haiti nel 2010 ed in Giappone nel 2011 dopo violenti terremoti, in Siria per assistere le vittime della guerra ed in Nepal in seguito al terremoto del 2015. Numerose e globali anche le campagne lanciate: nel 2009 ‘Every One’ contro la mortalità infantile, nel 2016 ‘Every Last Child’, focalizzata sulla difesa dei bambini più poveri fra i poveri, come i migranti e i rifugiati, quelli più esclusi ed emarginati, come i disabili, le bambine o le minoranze etniche e religiose, In Italia nel 2015 ‘Illuminiamo il futuro’ con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa attraverso l’apertura di 23 Punti Luce, centri ad alta densità educativa, in quartieri svantaggiati dove i bambini e le loro famiglie possono usufruire di numerose attività educative ed infine, nel 2016, ‘Riscriviamo il Futuro’ che darà a 10 milioni di minori in Paesi in conflitto un’educazione di qualità e un futuro migliore.
Save The Children vive di finanziamenti assolutamente trasparenti, sul suo sito ufficiale riporta come viene speso ogni euro ricevuto: 78.6 centesimi per salvare i bambini, 18,6 per raccogliere altri fondi, 2,8 per sostenere le attività. Grazie alle donazioni ricevute in Italia, sono stati raggiunti quasi 5 milioni di bambini in 48 paesi.
“La mia vita non è cambiata in una notte, ma è stato un lungo percorso. Save the Children mi ha dato l’opportunità di cambiarla”, dice Sada, una donna nepalese divenuta da beneficiario ad operatore. Cento anni dopo, il sogno di Eglantyine Jebb va avanti.
Date da ricordare
19 maggio 1919: nasce Save the Children
1923: prima carta per la difesa dei diritti dei bambini
Per saperne di più:
Sito ufficiale Save The Children Italia
Canale youtube ufficiale Save the Children Italia
https://www.youtube.com/channel/UCq8fIhgYDCnLik4tes3R6Iw
Pagina Facebook ufficiale Save the Children Italia
https://www.facebook.com/savethechildrenitalia/