“A servizio degli altri” oggi parla di
Don Giulio Facibeni nasce il 29 Luglio 1884 a Galeata (FC) paese all’epoca ancora in provincia di Firenze in una famiglia modestissima, padre calzolaio, mamma casalinga e ben undici fratelli, cosa non certo rara a quei tempi. Completò il ginnasio ed il liceo presso il seminario di Faenza mentre, per mantenersi all’Università di Firenze ( Facoltà di Lettere), prestò la sua opera presso Le Scuole Pie Fiorentine dei Padri Scolopi. Ordinato sacerdote nel 1907 lasciò gli studi universitari ed iniziò le sue prime esperienze pastorali nelle scuole parrocchiali serali di Santa Maria al Pignone tra le figlie dei carcerati e gli studenti della scuola media. Inviato (1912) come vicario nella Chiesa di S. Stefano in Pane, nel quartiere proletario di una Rifredi industriale, seppe “legare” fin da subito con la gente attraverso un forte impegno educativo e caritativo destinato a segnare tutta la sua vita. Don Facibeni infatti si butta a capofitto nell’azione pastorale, organizza associazioni cattoliche, doposcuola, scuola serale per operai; promuove iniziative di carità; per stabilire un contatto con tutti avvia subito un Bollettino parrocchiale. Allo scoppio della prima guerra mondiale, prima di essere anche lui richiamato al fronte, organizzò nella parrocchia un asilo per i figli dei richiamati. L’esperienza della grande guerra lo segnò profondamente: prestò servizio prima sull’Isonzo e poi come cappellano militare sul Monte Grappa distinguendosi nel sostenere ed assistere moralmente feriti e moribondi non solo italiani ma anche austriaci, azione che gli valse la Medaglia d’Argento al Valor Militare. I moribondi raccomandavano al cappellano i propri figli lontani ed è da queste richieste, sussurrate con un fil di voce da giovani padri, che nasce in lui l’idea di fondare un’ Opera di Assistenza ispirata alla Madonna del Grappa che si prenda a cuore questi bambini e ragazzi orfani: “famiglia dei senza famiglia”. Nel 1923 sarà posta la prima pietra e l’anno successivo, il 4 novembre 1924, fu inaugurata ufficialmente l’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa alla quale Don Facibeni dedicherà tutta la sua lunga vita. In soli quattro anni gli orfani dai 12 iniziali divennero 100 e nel 1939 erano saliti a 350!Le sue azioni mosse da una carità immensa, la sconfinata fede nella Divina Provvidenza e l’umiltà accrebbero non solo la fama, ma le case di accoglienza dell’Opera in tutta la Toscana, di questo piccolo grande sacerdote, schiettamente antifascista, che negli anni bui del secondo conflitto mondiale e fino alla fine di esso accolse, nascose, rifocillò anche giovani profughi, ricercati ed ebrei perseguitati. L’Opera giunge così al secondo dopoguerra con ben 1200 “ospiti” e Don Facibeni continua, seppur già malato, ad esserne il Padre spirituale e la guida. Iniziano anche ad arrivare numerosi riconoscimenti, accolti con l’umiltà di sempre da questo Servo di Dio che fu esempio e maestro di passione cristiana rivolta al sociale per una generazione di preti fiorentini, la quale, anche grazie a lui, ha lasciato una traccia profonda nella storia di Firenze e in un periodo così drammatico del XX secolo. Don Facibeni morirà il 2 giugno 1958 ed una città intera, Firenze, fatta di operai, donne, giovani di ogni partito o tendenza, orfani di un tempo divenuti adulti con un futuro grazie all’Opera della Madoninna del Grappa lo accompagnerà per l’ultimo saluto in Santa Maria del Fiore.Fino al 1980 sono stati assistiti e formati circa 8000 ragazzi, molti dei quali dai primi mesi di vita fino all’inserimento nella società; oggi l’Opera ha quattro case famiglia per minori e soggetti con disabilità, una casa per ragazze madri, una piccola comunità di universitari ed un’importante missione in Albania con un centro di cardio-pediatria, una scuola di infermiere e una casa di assistenza e riabilitazione per disabilità gravi. E’ presente inoltre una missione in Brasile, a Fortaleza. Sotto la guida di Don Corso Guicciardini l’opera continua oggi il suo cammino ricordando lo spirito di Don Facibeni “ nos credidimus charitati”.
Riconoscimenti :
• 1951 Il Sindaco Giorgio La Pira gli conferisce il titolo di “Cittadino benemerito di Firenze”.
• 1955 l’Opera riceve la visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
• 1957 l’Università di Firenze assegna a Don Facibeni la medaglia d’oro per meriti in campo educativo.
• Agosto 1989 viene avviato il processo di beatificazione.
• Settembre 1996 lo Yad VaShem iscrive Don Facibeni nell’albo dei Giusti tra le Nazioni.
• Agosto 2007 Il Governo Austriaco, in occasione di una cerimonia solenne sul Monte Grappa, gli conferisce la Croce d’Onore “in ringraziamento della pietà cristiana rivolta ai soldati nemici nella guerra 1915-18”.
Per approfondire:
http://www.madonninadelgrappa.org
http://www.pieverifredi.it/don_giulio_facibeni.php
Silvano Nistri, Vita di don Giulio Facibeni (Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1979; II ed. 2004)